CI SONO MA NON CI SONO

La botta alla testa del maritino non gli ha causato problemi, non ho partorito durante il ponte dei morti e l'intervento di mio papà è andato bene, tanto che l'hanno dimesso già nel tardo pomeriggio di ieri.
Però sono in panico totale. Possono dirmi il cacchio che vogliono, io c'ho paura. E sono incazzata col mondo perchè si parte sempre dal presupposto che io sono scema, dico cazzate e mi preoccupo "per niente". A me un parto non sembra niente.
Però, cara mamma, è facile parlare e darmi della scema quando per spararmi fuori c'hai messo meno di un'ora; la cognata imbecille, per quanto imbecille possa essere, non se la sente di dirmi che sono scema...forse perchè il suo travaglio è durato "solo" 18 ore? E' facile parlare, cara vicina di casa dei suoceri, darmi dell'esagerata e dirmi che appena hai sentito il tuo bambino piangere non hai capito più niente dalla gioia e ti sei messa a cantare una ninna nanna per calmarlo...peccato che poi quando ti chiedo quanto terribile è stato il durante, che sul dopo non discuto perchè non so manco se ci arrivo, tu mi rispondi: "Ah boh, a me hanno fatto il cesareo!" Fanculizzati.
E soprattutto, caro maritino, è facile parlare per te e darmi della paranoica, tanto quando hai tirato su le mutande il tuo "compito" è FINITO e adesso devi solo stare a guardare, e forse manco quello.
E mi dicono che sono stata fortunata perchè Ilaria si è messa a crapa in giù, così "la natura fa il suo corso". Ma andate a cagare. Un essere che quando entra in un posto può essere visto solo col microscopio e poi deve uscire dallo stesso posto sotto forma di bambino, più o meno toro, non ha proprio niente di naturale.
"E ma poi ti dilati". Ma và? E tu lo sai che se ti pesto un martello su tutte le dita più e più volte prima o poi le ossa si rompono? Ciò vuol forse dire che la cosa non sia dolorosa?
Come se tutte le paure che ho non fossero abbastanza, adesso si aggiunge il fatto che il maritino per un pò deve lavorare in provincia di Bergamo, in un buco dove il telefono prende una volta su dieci, come oggi. E se mi sento male o mi succede qualcosa chi cazzo chiamo? La cognata che lavora in culo ai lupi? O quella che in settimana, beata lei che può, va da sua mamma con la bimba a 50 km da qui e rientra per cena? O i suoceri che non hanno la patente? O i miei che stanno a 100 km? O i vicini? Ma QUALI vicini? Abito in un complesso residenziale di 16 appartamenti complessivi, diviso in 2 blocchi da 8. Nel mio blocco viviamo io e il maritino e la famiglia che sta sopra di noi: mamma, papà e 2 bambini, uno di 8 anni e l'altra di 15 mesi. Piccolo particolare: i genitori lavorano e i bambini viene a prenderli la nonna al mattino. Totale: quella casa dalle 8 alle 19.30 è vuota. Nell'altro blocco abita un signore sui 65 anni che però vive al bar: lo senti uscire verso le 9 e rientrare verso le 20. Tutti gli altri appartamenti sono vuoti: 7 ad oggi sono invenduti e gli altri 6 sono di turisti che vengono qui solo nelle settimane centrali di agosto e da Santo Stefano alla Befana.
Praticamente potrei anche girare tutto il giorno nuda per il cortile che non correrei alcun rischio. Se sono in grado chiamo l'ambulanza, che sta a 300 metri da casa mia, ecco chi chiamo. Sperando che almeno lei si prenda il disturbo di venire.
Sì, sono proprio incazzata col mondo. E il mondo se ne frega e mi mostra il dito medio. Tanto anche lui deve solo stare a guardare, e forse manco quello.